H3 alla Milano Arch Week: indissolubile legame tra innovazione sostenibilità

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In occasione della Milano Arch Week H3 è stata invitata a partecipare al convegno “Urbanistica, mobilità, innovazione: uno sviluppo multipiattaforme”. Introdotto dall’architetto Stefano Boeri, l’incontro ha visto la partecipazione di Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Francesco Braghin, docente di meccanica applicata alle macchine del Politecnico di Milano e Federico Cassani, senior partner della società di consulenza sulla mobilità Mobility in chain.

Il rapporto tra innovazione della mobilità e assicurazione è indissolubile, ci troviamo davanti a scenari che cambieranno il mondo assicurativo, che si sposta dal mezzo alla persona, dalla mobilità della proprietà a quella del possesso. L’innovazione nella mobilità spesso si scontra con la necessità di investimenti molto grandi che non si sa da dove debbano partire. Da questo punto di vista le assicurazioni svolgono un ruolo importante: si assicurano che le innovazioni vengano messe a terra secondo la logica che vince chi integra e che non si devono più vendere auto, ma soluzioni di mobilità orientate alla persona. Perché questo funzioni c’è bisogno di una collaborazione molto stretta tra le istituzioni, le aziende, le assicurazioni. Queste ultime, per esempio, devono adattarsi al cambiamento lanciando prodotti micro.” Con queste parole Giorgio Meszely, amministratore delegato di H3, ha aperto il dibattito che si è svolto presso la Triennale di Milano.

Secondo Stefano Boeri la mobilità sta cambiando secondo tre grandi spunti: “In primis le energie rinnovabili: visto che per esempio le auto elettriche sono non solo il futuro, ma già il presente. Al secondo posto, tra i motori del cambiamento, si inseriscono l’automazione e i dispositivi sempre connessi col mondo e al terzo posto il passaggio dalla proprietà alla condivisione. Queste tre questioni disegnano un futuro ancora aperto. La città del futuro che offre una qualità della vita elevata è quella che permette al suo utilizzatore la capacità di scelta su come muoversi”.

Per il docente del Politecnico Francesco Braghinil sogno dei millennials non è più possedere un’auto. Non si può più immaginare che una compagnia assicurativa proponga al cliente di spendere migliaia di euro per una copertura annuale, ma bisogna offrirgli un pacchetto per un percorso limitato che vada da A a B. Questo tipo di polizza, oltre ad essere integrata nei sistemi di car sharing, dovrebbe essere tarata sulla persona e non più sul mezzo. E la sinergia tra diversi soggetti portatori d’interessi non deve esaurirsi a questo punto”.

Dal punto di vista urbanistico, ha spiegato Federico Cassani, si deve ripensare la città tradizionale perché essa non è più determinata da una mobilità di collegamento tra le infrastrutture, ma da una mobilità di servizi. Da parte loro, invece, le istituzioni devono tentare di accompagnare il cambiamento con lo strumento normativo”.


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