Come sta cambiando la mobilità in Europa e nel mondo? Il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro di H3: i piani di mobilità delle città più importanti al mondo classificati da quattro licei italiani

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Los Angeles, Londra, Vienna, New York, Cape Town, Sydney, Barcellona, Stoccolma, come si trasformerà la loro mobilità nei prossimi vent’anni? Cosa cambierà o cosa dovrà cambiare? Per rispondere a queste domande, H3 ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori di quattro città italiane, Milano (Liceo Classico C. Beccaria), Monza (Liceo Scientifico P. Frisi), Bologna (Liceo Classico L. Galvani) e Bari (Liceo Classico Flacco), aprendo con loro un tavolo di lavoro grazie all’Alternanza Scuola-Lavoro, introdotta dalla legge 107/2015 (la così detta “Buona Scuola”), che prevede obbligatoriamente per tutti gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno delle superiori, un percorso di orientamento (400 ore per gli istituti tecnici e 200 ore per i licei) utile ai ragazzi nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio.

 

H3, nell’ambito del progetto, ha assegnato ad ogni scuola una città europea (Barcellona, Vienna, Stoccolma, Londra) e una extraeuropea (Cape Town, Los Angeles, New York, Sydney) insieme ai loro piani di mobilità da analizzare e valutare con un voto da 0 a 3 sulla base di cinque criteri: impatto ambientale e urbanistico; impatto economico; integrazione con la mobilità esistente; modifiche alla mobilità pubblica e privata, non motorizzata e motorizzata e tecnologie introdotte. Cinque macro criteri, all’interno dei quali i ragazzi sono poi andati ad individuare una serie di criteri più specifici.

 

La corposa analisi realizzata dai ragazzi, il lavoro di ritorno dell’alternanza scuola-lavoro, ha portato a stilare la classifica delle città potenzialmente più smart e sostenibili, che è stata presentata e discussa in Fondazione Mansutti dai ragazzi insieme all’architetto Stefano Boeri, il quale ha parlato appunto di mobilità alternativa all’interno degli spazi urbani e della loro conseguente trasformazione; Vittorio Passaquindici AD di Share’ngo CS Milano e Francesco Di Ciommo presidente di Ford Authos hanno raccontato il nuovo rapporto tra la grande distribuzione e le piattaforme di mobilità.

 

L’analisi di H3 insieme ai ragazzi ha portato alla seguente classifica:

 

  1. Los Angeles – “Mobility Plan 2035”
  2. New York – “Transportation Master Plan for 2030”
  3. Vienna – “Urban Mobility Plan”
  4. Stoccolma – “Urban Mobility Strategy”
  5. Barcellona – “Urban Mobility Plan 2013-2018”
  6. Sidney – “Long Term transportation Masterplan”
  7. Londra – “The London Plan”
  8. Cape Town – “Comprehensive Integrated Transport Plan”

 

Molte sono le curiosità emerse: la prima città classificata, Los Angeles, megalopoli nota oggi per la scarsa e incompleta rete di mezzi pubblici e per l’alto tasso di inquinamento dell’aria e dell’acqua, a causa anche del massiccio uso delle auto, punta per il 2035 a incrementare del 170% l’uso della bici come mezzo di trasporto, del 56% l’uso dei mezzi pubblici che prevedono una rivoluzionaria implementazione e del 38% gli spostamenti a piedi. Los Angeles, cosciente forse della difficoltà che avrà a convertirsi alla mobilità elettrica punta, quindi, sul forte incremento delle piste ciclabili e pedonali (sicure) e sullo sviluppo di sistemi tecnologici per la gestione del traffico, progetto che prevede di sperimentare un traffico intelligente su circa 80 miglia di strade attorno a Los Angeles, grazie a un software che sarà in grado di distribuire il flusso delle auto su più vie di percorrenza così da rendere il percorso delle macchine sempre il più scorrevole possibile.

 

Pezzo forte del piano californiano sono, poi, tutte le App che possono agevolare la ricerca del parcheggio, come il Social Parking, il Car Finder e ParkinGo, al fine anche in questo caso di diminuire le vetture in circolazione alla ricerca del posteggio.

 

Altra natura il piano newyorkese che punta molto sullo sviluppo di una mobilità elettrica parallelamente all’incremento delle piste ciclabili e pedonali.

 

Più particolari alcuni esperimenti già in corso o in programma nelle città europee di Stoccolma e di Vienna, realtà che hanno una mobilità già molto più sostenibile. Stoccolma dedica grande attenzione alla limitazione del trasporto privato motorizzato e favorendo soprattutto lo spostamento a piedi rendendo sicura, comoda e attraente questa alternativa. Stoccolma sogna di diventare una “walkable city” elemento cardine del loro piano di mobilità.

 

Vienna, invece, ha realizzato in via sperimentale una zona residenziale della città completamente car free. Si tratta di un’area appena fuori Vienna in cui è stata creata una zona per 600 famiglie alle quali viene chiesto di sottoscrivere un accordo che prevede la rinuncia a possedere un’auto. Per raggiungere il centro, distante 8km, i residenti saranno costretti ad utilizzare biciclette o autobus. Tutto ciò porta una serie di sgravi fiscali.

 

Meno orientata, rispetto alle altre città europee, alla conversione all’elettrico e alla riduzione del traffico appare la tanto ammirata città di Londra che comunque investe annualmente importanti capitali per l’ammodernamento dei mezzi pubblici e per la costruzione di parcheggi fuori dalla città per ridurre le auto in circolazione.

 

 


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